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Coronavirus: un vaccino dal tabacco?

Coronavirus: un vaccino dal tabacco?

Una pianta spontanea australiana parente del tabacco coltivato potrebbe aprire la strada allo sviluppo di vaccini contro Covid-19. Si attendono sviluppi

Si chiama Nicotiana benthamianaBenth o Benthi per gli amici botanici. È una solanacea spontanea parente del tabacco che ora potrebbe fornire un aiuto nella produzione di vaccini contro Cov-Sars-2, alias Covid-19. Un team della Queensland University of Technology ne aveva infatti sequenziato il genoma anni fa e ora pare che una porzione del suo materiale genetico possa essere utilizzata proprio per combattere il virus della pandemia che a oggi (8 aprile) ha ormai toccato 208 Paesi, contagiato quasi un milione e 300mila persone uccidendone quasi 73mila.

Al momento i risultati delle ricerche australiane non sono ancora stati pubblicati, sebbene subito prontamente condivisi con il mondo scientifico, quindi è bene mantenere su tali opportunità un saggio attendismo. Di certo, per produrre ciò che ci serve basta che nelle piante ci siano i geni giusti. Facile a dirsi, magari meno a farsi. Ma la scienza si sta impegnando proprio per raggiungere risultati che a oggi possono apparire miracolosi.

Cosa è stato fatto in Australia

Nicotiana benthamiana rientra in un progetto nato nel 2017 che mirava a sviluppare piante utilizzabili per la cosiddetta “agricoltura molecolare“, branca della ricerca che mira all’utilizzo di piante come biofattorie da vocare alla produzione di molecole, in primis proteine. Il team di ricercatori australiani ha identificato questa pianta selvatica come potenziale biofattoria di antigeni utilizzabili come vaccini, grazie al suo elevato potenziale produttivo. Nicotiana benthamiana è infatti un interessante bacino di opportunità genetiche, dato che ha circa il doppio dei geni rispetto alle varietà coltivate.

Il sequenziamento del suo genoma si è quindi rivelato una sorta di autostrada per i biotecnologi alla ricerca di vie innovative per produrre anticorpi, vaccini e terapie contro virus come Covid-19, con il grande vantaggio di poterli poi produrre da fonte vegetale ottenendo grandi quantità di prodotti finali a bassi costi.

Fin qui la teoria. Si attende ora la pratica, perché dal capire come fare a produrre qualcosa al produrlo davvero possono passare anche alcuni anni. Sempre che si si riesca…

Marco

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