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Cent’anni di supercar

Cent’anni di supercar

Dalla prima vera sportiva del 1935 ai modelli tecnologici di lusso presentati a Ginevra 2019: rassegna delle dream-car più famose di sempre.

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COURTESY FERRARI S.P.A.

Nel corso degli anni le supercar sono andate incontro ad un’evoluzione molto rapida: concepite inizialmente come “semplici” auto da pista, con il passare del tempo hanno ricevuto l’omologazione per la strada. Cerchiamo, allora, di capire quali sono state le tappe fondamentali di questa transizione, che nel giro di cent’anni ha portato a una vera e propria proliferazione delle sportive di lusso.

La prima supercar: Duesenberg SSJ (1935)

Difficile stabilire quale sia stata la prima vera supercar, tuttavia alcuni indizi ci portano all’americana Duesenberg SSJ del 1935, dotata di ben 400 cavalli e di un motore ad otto cilindri in linea con carburatori appositamente brevettati. Purtroppo di questa versione speciale sono stati prodotti solo due esemplari; uno apparteneva a Gary Cooper e l’altro a Duesenberg in persona, che, a sua volta, ha prestato la sua SSJ a Clark Gable. La scorsa estate, all’asta di Gooding & Company durante la Monterey Car Week in California, un facoltoso acquirente ha sborsato la modica cifra di 22 milioni di dollari per aggiudicarsene una.

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Courtesy Duesenberg Automobile and Motors Company

Mercedes e Ford

Altra sportiva che ha segnato senza dubbio la storia delle supercar è la tedesca Mercedes 300SL, dotata della caratteristica apertura delle portiere ad ali di gabbiano. Correva il 1954, anno in cui la casa madre ha prodotto l’auto di serie più veloce dell’epoca: la 300SL era in grado di raggiungere i 258 km/h.

Un primato che, però, ha avuto vita breve. Nel 1965, infatti, la Ford ha presentato la GT40 Mark I, sportiva concepita per l’uso in pista, capace di raggiungere i 273 km/h, passando da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi. Prodotta dal 1964 al 1969, la vettura Ford è diventata sin da subito la rivale numero uno della Ferrari nelle gare di durata. Ha vinto, infatti, per quattro volte di seguito – dal 1966 al 1969 – la 24 Ore di Le Mans. La Ford GT di seconda generazione, prodotta nel 2016, è nata come omaggio al modello originale degli anni Sessanta, a 50 anni dalla vittoria francese a Le Mans.

Lamborghini da Miura a Countach

Il 1966, è l’anno della Lamborghini Miura, una delle auto più belle realizzate nella storia delle supercar. Presentata al Salone di Ginevra dello stesso anno, la Miura ha dato inizio a una nuova era. Nel 1974 un’altra Lamborghini, la Countach, ha aperto il mercato alle cosiddette supercar esotiche. Ideata dalla Bertone e poi prodotta dalla Lamborghini, il progetto di questa vettura è stato firmato da Paolo Stanzani e disegnato da Marcello Gandini. Questo modello ha segnato un punto di rottura con il passato della casa italiana: le armoniose, fluide ed eleganti forme della Miura lasciavano il posto a quelle decisamente più squadrate e tese della Countach.

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Courtesy Lamborghini Automobili

L’era Porsche

Undici anni dopo, nel 1986, arriva la Porsche 959, sportiva pensata appositamente per la pista. Negli anni a seguire, la 959 è stata incoronata come l’auto più avanzata e veloce di sempre – può raggiungere una velocità massima di 317 km/h – tanto che personaggi di spicco come Bill Gates, Paul Allen e Jerry Seinfeld ne hanno acquistato immediatamente un esemplare. In generale, con il passare del tempo, le supercar sono diventate sempre più sicure e silenziose, ma anche più lussuose e tecnologiche.

Il presente da Bugatti a Ferrari

All’ultimo Salone dell’Auto di Ginevra, infatti, abbiamo visto le supercar più complete e costose di sempre; tra queste spicca la Bugatti Voiture Noire, modello prodotto in un’esemplare unico, il cui prezzo sarà di 19 milioni di euro. Con una potenza di 1500 cavalli e oltre 400 km/h di velocità massima, la Bugatti Voiture Noire è davvero unica e inimitabile.

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Courtesy Bugatti

Decisamente più economica – con un prezzo leggermente inferiore ai 500 mila euro – la nuova supercar della Ginetta, Akula; questa vettura vanta una monoscocca in fibra di carbonio e presenta un’aerodinamica decisamente evoluta, paragonabile a quella delle auto da corsa. Il motore è un V8 aspirato di 6.0 litri con oltre 600 CV e 700 Nm di coppia, costruito in alluminio e abbinato ad una trasmissione sequenziale a 6 marce con comandi al volante; grazie ad un peso di 1.150 kg, poi, la Ginetta ha un rapporto peso-potenza molto più che vantaggioso.

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Courtesy Ginetta Cars

L’estetica dell’auto è caratterizzata dalla cella dell’abitacolo spostata indietro e da un lungo cofano impreziosito da un gioco di pieni e vuoti, perfetto per far respirare il motore. Tuttavia, sarà prodotta in soli 20 esemplari. Arriviamo quindi alla Aston Martin AM-RB 003, prototipo di coupé con motore centrale che nei prossimi mesi verrà avviato alla produzione in serie, nella tiratura limitata di 500 esemplari. Linee fluide e avveniristiche per una supercar da sogno. Tra le altre supercar presenti alla rassegna ginevrina non possiamo non citare la Ferrari, che con la F8 Tributo ha alzato ulteriormente l’asticella: il suo motore V8 è il più potente nella storia della casa del cavallino rampante.

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courtesy Ferrari

Chiudiamo questa rassegna con una supercar a metà tra passato e futuro, la Puritalia Berlinetta, coupé con linee ispirate alle sportive vecchio stile prodotta da una società con sede a Napoli. La potenza di 965 CV è garantita dall’accoppiata del motore endotermico con un’unità elettrica e il prezzo da capogiro di 570 mila euro è giustificato, oltre che dalla dotazione tecnica, dalla qualità degli interni, realizzati a mano con l’impiego di alluminio e carbonio. Purtroppo l’auto sarà prodotta nella serie limitata di 150 esemplari.

Marco

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